“Mi manchi
Nell’ora più buia la notte non sa consolarmi
Sospiro di più ma è lo stesso se sto in mezzo agli altri
Nessun buon consiglio per smettere di tormentarmi
Non prendo più sonno, potessi mi cucirei gli occhi
Il cielo ha inghiottito le stelle, la luna ha i suoi drammi
La luce è lontana dal letto, hai letto, “Mi manchi”?
Nessuna risposta, è già la risposta che è tardi
Che è tardi”
Questa è la prima strofa del singolo “Mi manchi” di Levante, facente parte dell’album dello scorso anno denominato “Opera futura”. Levante è tornata e si racconta nel suo struggente momento di dolore alla ricerca dell’amore, alla ricerca di sé. Si è persa nella depressione proprio mentre metteva al mondo la sua creatura più preziosa e ora, lentamente, si sta ricercando. In questo nuova canzone si riflette delle mancanze. Fa rumore un silenzio, soprattutto quando si vorrebbe sentire una voce complice e rassicurante; soprattutto quandosi ha bisogno di parole di conforto capaci di accarezzare un’anima provata. Quando tutto questo non c’è, manca. Un’assenza colmata con il pensiero ossessionato della ricerca, per potersi illudere di poter condividere il vuoto.
Sul suo album aveva dichiarato: “Opera futura è il ritratto di una parte di me che non conosco ancora o, perlomeno, non del tutto. Per certi versi i brani che ho scritto, fin dalla composizione, restituiscono un’immagine familiare, rassicurante e immutata di me, per altri versi una trasformazione radicale e inquietante (come qualsiasi improvviso cambiamento) che mi è apparsa come una premonizione. È come se avessi dissotterrato la ragazza di MANUALE DISTRUZIONE, che credevo perduta, e contemporaneamente mi fossi vista nel domani. In fondo è così che si va nel futuro, d’improvviso vivendo”.
E ne video di “Mi manchi” la sua trasformazione c’è tutta, statica, fissa, dinanzi a una telecamera; immobile per alcuni aspetti ma nuova, totalmente altra, dall’altro lato.