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19/04/2024

Valanga sul resort: domani il primo verdetto di Rigopiano

Era il 18 gennaio del 2017 quando la valanga travolse l’hotel di Farindola a Rigopiano, evento in cui morirono 29 persone. A oltre sei anni di distanza dalla tragedia giunge a conclusione il processo di primo grado. Sono trenta gli imputati tra amministratori e funzionari pubblici, oltre al gestore e al proprietario della struttura, accusati a vario titolo dei reati di disastro colposo, omicidio plurimo colposo, lesioni, falso, depistaggio e abusi edilizi. La sentenza è prevista per il pomeriggio di domani.

Un processo che ripropone i temi della prevenzione e del rispetto delle leggi ambientali. Sullo sfondo, la lentezza della giustizia italiana: al di là della sospensione per Covid e dei 15 rinvii registrati sembrano troppi i 1.318 giorni intercorsi tra la prima udienza, 16 luglio 2019, e domani, giorno della sentenza, a fronte della media italiana di 1.600 giorni per i tre gradi di giudizio nel processo penale, considerando anche che si tratta di un rito abbreviato.

L’inchiesta sul disastro si è conclusa nel novembre 2018, e aveva riguardato in un primo tempo il corto circuito avvenuto tra i vari livelli istituzionali deputati a gestire l’emergenza maltempo, chiamando in causa Regione Abruzzo, Prefettura e Provincia di Pescara, Comune di Farindola; poi si era estesa anche alla mancata realizzazione della Carta prevenzione valanghe da parte della Regione e ai permessi per la ristrutturazione del resort, per un totale di 40 indagati. A dicembre del 2019 i vertici regionali escono dal processo con 22 archiviazioni per ex presidenti della Regione ed ex assessori regionali alla Protezione Civile.

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