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30/04/2024

Covid19, Eav: autisti vincono il ricorso contro l’azienda

Quanto segue è il testo del comunicato:

“La società #EAV è stata condannata dal giudice del tribunale di Napoli, Dr. Francesco Armato, con sentenza n. 603/2023 del 31.01.23 per non aver distribuito i necessari DPI durante l’emergenza sanitaria mondiale da COVID 19 al personale Operatore di Esercizio del deposito di via Galileo Ferraris.

Sono state riconosciute le ragioni di tre lavoratori che sono ricorsi alle vie legali – assisti dall’avvocato Giuseppe Marziale – denunciando il fatto di essere stati ingiustamente sospesi dal soldo e dal servizio per 15 giorni e trasferiti dal deposito di via Galileo Ferraris al deposito di via nuova Agnano per essersi rifiutati di uscire alla guida dei bus senza aver ricevuto dall’azienda i necessari Dispositivi di Protezione anticovid.

Il giudice ha riconosciuto la fondatezza del ricorso dei tre autisti di bus e ha ordinato alla società di trasporto regionale EAV srl di annullare le sanzioni disciplinari di 15 giorni di sospensione dal servizio e dalla retribuzione, nonché di corrispondere ai ricorrenti le somme illegittimamente trattenute. Inoltre, ha annullato il trasferimento di deposito ed ha condannato la società EAV alle refusione delle spese di lite liquidate in euro 2.700,00 oltre spese generali, iva e cpa.

I fatti risalgono al mese di marzo 2020, alcuni dipendenti, circa una quindicina, si rifiutarono di mettersi alla guida del bus perché non avevano ricevuto i dispositivi di protezione anticovid descritti in un ordine di servizio a firma del presidente dell’Eav Umberto De Gregorio che si richiamava alla normativa nazionale.

L’Eav pur dando avvio al procedimento disciplinare nei confronti di tutti i dipendenti che si erano rifiutati di rendere la prestazione lavorativa per mancanza di DPI anti COVID, ha poi irrogato la sanzione disciplinare soltanto a tre operatori di esercizio, incidendo sulla valutazione di legittimità e proporzionalità della sanzione irrogata.

La sentenza del giudice, conferma il corretto comportamento dei lavoratori nel rifiutare di uscire dai depositi senza DPI alla luce delle conoscenze disponibili in quel determinato momento storico e dell’assenza di cure idonee a sconfiggere il virus, dalla potenzialità altamente mortale dell’infezione da COVID-19 e dall’alto livello di esposizione al rischio contagio connesso allo svolgimento della prestazione lavorativa assegnata quali addetti ai pubblici trasporti la cui attività non è mai cessata nonostante il lockdown nazionale.

Una condanna storica nei confronti di una società e di un management che, troppo spesso, per nascondere la propria incapacità gestionale ed organizzativa esercita il potere disciplinare non in funzione dell’interesse pubblico, ma da motivi pretestuosi e sorretti da un intento ritorsivo nei confronti dei lavoratori e dei sindacati autonomi non allineati al sistema clientelare presente nelle aziende partecipate del Comune di Napoli e della Regione Campania.”.

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