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15/10/2024
Eduardo de Filippo compie 122 anni! Il ricordo immortale del Maestro
122 anni fa nasceva il Maestro Eduardo de Filippo, il 24 maggio 1900.
Quando si parla della storia di Napoli non si può non pensare a questa grande personalità, perché Eduardo è Napoli: attraverso le sue commedie ha raccontato la città partenopea ed i suoi abitanti in ogni loro sfaccettatura.
Il suo rapporto con la città fu travagliato, un intrecciarsi di amore ed odio. Disse che Napoli «è un paese curioso, è un antico teatro, sempre aperto: ci nasce la gente che senza concerto scende per le strade e sa recitare»; ne ammirava la bellezza e le potenzialità, ma ne riconosceva anche i limiti e le difficoltà, che, del resto, permangono ancora oggi. E infatti lascerà Napoli per Roma, dove morì e fu sepolto.
Figlio (mai riconosciuto) di Eduardo Scarpetta, un grande rivoluzionario del teatro di fine Ottocento-inizio Novecento, De Filippo si fa erede della tradizione teatrale del padre e, dopo aver lavorato nella compagnia del fratellastro Vincenzo Scarpetta, nel 1931 riesce a realizzare il suo sogno di fondare una compagnia tutta sua, assieme ai due fratelli: nasce la compagnia teatrale I de Filippo.
Fu un attore poliedrico eccezionale, immenso commediografo e poeta, considerato uno dei più grandi autori italiani del Novecento. Il Premio Nobel Luigi Pirandello riconobbe il suo talento e gli affidò la regia delle sue commedie Liolà e Il berretto a sonagli. Le opere di De Filippo erano e continuano ad essere apprezzate in tutto il mondo.
Una delle sue creazioni più amate è Natale in Casa Cupiello, opera che presenta le principali caratteristiche delle commedie di Eduardo: realismo e focus sulla quotidianità dei personaggi, dotati di profondità psicologica e mostrati al pubblico nella loro umanità, con pregi e difetti.
Eduardo non fu solo autore ed attore, ma anche attivo politico. Nel 1981 il Presidente della Repubblica Sandro Pertini lo nominò Senatore a vita e, in quanto tale, decise di portare alla luce il disagio dei minori; in particolare affrontò il problema dei minori rinchiusi nelle case di pena, questione che gli stava particolarmente a cuore.
Nel 1948 acquistò e ristrutturò il Teatro San Ferdinando, distrutto dalla guerra, per far sì che la sua città avesse un luogo della cultura di riferimento. Ad oggi, questo teatro è considerato il tempio della commedia napoletana.
Gli abitanti di Napoli, anche quelli delle generazioni successive, mantengono vivo il ricordo del loro grande concittadino, tutti lo conoscono e lo ricordano. E come si può dimenticare la sua profonda amicizia con Totò, altro caposaldo della cultura napoletana.