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09/12/2024
Sicurezza in Campania, Manfredi chiederà a Piantedosi più agenti
Più turni notturni, più presidi, più forze dell’ordine e quindi, di conseguenza, più sicurezza nelle cosiddette “terre di nessuno”, nei luoghi della movida e in quelle zone “calde”. Partirà da questi punti e da queste richieste il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi nel corso della riunione prevista per oggi a Roma alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che tra poche ore incontrerà i sindaci di Napoli, Roma e Milano proprio sulla sicurezza, in particolare nella zona delle stazioni. Un’occasione per il responsabile del Viminale per individuare le aree più a rischio delle “tre capitali”. Insieme ai colleghi di Roma, Roberto Gualtieri, e di Milano, Beppe Sala, il sindaco di Napoli aiuterà Piantedosi a ricavare un perimetro per il controllo del territorio. “È evidente che ci sono fenomeni che permangono, ma il messaggio che abbiamo voluto mandare è che lo Stato c’è”, queste le parole del ministro dell’Interno.
Quello appena trascorso è stato un week end più tranquillo: si è sparato a Napoli, sì, a Torre Annunziata (tutti i dettagli sul nostro sito) ma stavolta non di notte e non nel cuore delle zone della movida. Sarà dunque servito monitorare le zone di Mergellina e Posillipo? Sembrerebbe di sì ed è proprio per questo che tra poco il primo cittadino partenopeo batterà sull’argomento e tornerà a parlare dell’esigenza che al Comune siano dati maggiori strumenti operativi per contrastare l’emergenza criminalità. Si tratta, dunque, per Manfredi di fare passi avanti dopo il primo “proficuo” incontro di novembre scorso col responsabile del Viminale.
Non si parte da zero, infatti. Le stazioni e le aree circostanti sono già monitorate e controllate. L’esigenza è quella di incrementare uno sforzo già in atto. Dal 10 gennaio al 17 marzo nelle tre città sono state impiegate 10.449 unità delle forze di polizia, cui si sono aggiunti 906 appartenenti alle polizie municipali di Roma, Milano e Napoli e 687 dipendenti di altri enti (aziende pubbliche, ispettorato del lavoro, Asl). Per Napoli, questo si tradusse in poco meno di cinquanta poliziotti aggiuntivi. Un primo passo, sebbene giudicato all’epoca insufficiente. Sarà sufficiente il prossimo sforzo?